«Le mongolfiere amano il Monregalese perché il clima è perfetto»
Il Monregalese è la capitale italiana delle mongolfiere grazie a un clima particolare fatto di belle giornate e masse d’aria che si muovono in modo costante e prevedibile, perfetto per il volo ad aria calda, e a un Aeroclub con un nutrito gruppo di piloti. Intervista a Giovanni Aimo di Mondovì, il decano dei piloti aerostatici italiani.
Davvero la nostra zona ha un microclima particolarmente adatto al volo dei palloni ad aria calda?
«Certo! La provincia di Cuneo è circondata da una raggiera di vallate il cui centro si trova poco a nord di Mondovì. Ogni notte e al mattino dalle valli scendono correnti fredde e a bassa quota (venti catabatici) e ogni pomeriggio le masse d’aria si spostano nella direzione opposta (venti anabatici), dette anche brezze di monte. Queste correnti sono come dei fiumi d’aria che seguono grossomodo il corso dei fiumi d’acqua. La corrente della val Tanaro, ad esempio, arriva anche fino ad Alba e Asti. Quella della val Ellero a Bastia confluisce in quella del Tanaro, proprio come fa il torrente. Dove la valle si stringe la corrente accelera (ai Minetti di Bastia, per esempio al mattino ci sono anche 10 nodi di vento). Tutta questa varietà di correnti d’aria crea un sistema complesso che abbiamo imparato a conoscere in tutti questi anni di volo sul Monregalese: a quote diverse si trovano correnti diverse che noi piloti possiamo sfruttare per navigare con le mongolfiere il più possibile dove vogliamo (ricordiamo che i palloni a differenza dei dirigibili, sono portati dal vento senza poter cambiare direzione n.d.r.). Sopra Mondovì di mattina, a 200 metri dal suolo trovi la corrente che arriva dalla val Stura e ti porta verso le Langhe. Partendo da Levaldigi, se a bassa quota c’è una corrente che porta verso il Monviso, più in alto ce n’è una contraria che spesso consente di atterrare da dove si è partiti, e questo effetto sovente si registra anche fino a Mondovì… Questi sono solo alcuni dei tanti “segreti” che abbiamo imparato in anni di volo. Tutte queste correnti a quote diverse non solo sono rilevabili con i palloni sonda che vengono lanciati due volte al giorno da Levaldigi, ma a volte si vedono addirittura ad occhio nudo: sottili strati di foschia, alternati a cielo limpido a quote diverse, ci mostrano le nostre immense autostrade d’aria puntate in diverse direzioni. I venti catabatici inoltre “puliscono” i nostri cieli dalla nebbia e la cerchia dei monti protegge il Monregalese dai venti più forti e da molte perturbazioni, regalandoci molte belle giornate. Vi è pure l’influenza del mare che fa spesso fermare i nuvoloni sopra le Langhe senza lasciarli arrivare sul Monregalese. E poi, alle quote più basse, c’è l’effetto aerodinamico delle colline. Un esempio? Il tradizionale volo sopra il Carnevale è particolarmente impegnativo, perché la collina di Piazza divide il vento, che sopra il Crist (tra Mondovì centro e Mondovicino) porta verso Vicoforte, ma arrivati sul Cimitero di Mondovì spinge già verso Villanova, rendendo il lancio dei coriandoli sulle sfilate a Breo un’impresa non facile».
Il volo in mongolfiera è sicuro?
«Le particolari condizioni climatiche ci permettono di volare in sicurezza dato che sappiamo già, più o meno, dove andremo ad atterrare. Con i passeggeri voliamo solamente al mattino, perché le condizioni meteo sono più stabili e le traiettorie più prevedibili. La differenza che ho riscontrato in 40 anni di voli è che negli ultimi dieci c’è più vento al pomeriggio, particolarmente da sud est. Per questo al pomeriggio voliamo solo con gli allievi e spesso dobbiamo annullare il volo. Conosciamo tutte le correnti causate dal vento catabatico, in ogni valle e ogni località. Conosciamo l’effetto aerodinamico della collina di Piazza e le variazioni di direzione ed intensità che possono essere notevoli anche ad un solo chilometro di distanza. In breve, da noi a Mondovì di notte e al mattino, nei primi cento metri di quota comanda il vento che arriva dalla valle Ellero. Più in alto, fino a 700/800 metri comanda il vento che arriva dalla valle Stura combinato con quello della valle Gesso. Più in alto comandano i venti geostrofici, normalmente da N o NW. Ma basta spostarsi più a Est, e allora li in basso comanda il vento che arriva dalla valle Tanaro, molto forte nelle strettoie di Bastia e di Cherasco. Idealmente, restando a bassa quota, si potrebbe andare da Ceva ad Asti e oltre. Ovviamente il vento catabatico è più forte d’inverno: più fa freddo in quota più l’aria è pesante e scivola a valle. Altra componente importante per poter volare con sicurezza e facilità è la disponibilità di tanti prati e di agricoltori molto gentili, che non solo permettono gli atterraggi sulle loro proprietà, ma a volte invitano piloti e passeggeri ad assaggiare un bicchiere di quello buono, dopo aver smontato la mongolfiera».
Mondovì è davvero la “capitale” delle mongolfiere?
«A Mondovì è normale avere quattro o cinque mongolfiere in volo tutti i week-end, per i turisti o per la scuola o per piloti stranieri che vengono a volare da noi. Non c’è in Italia un posto simile. In altre città e alte regioni per vedere qualche mongolfiera in volo si organizzano raduni o eventi che normalmente non durano nel tempo e costano un sacco di soldi. A Mondovì lo spettacolo è gratis tutto l’anno. Parecchie persone lavorano a tempo pieno in questo settore. Ci sono i rappresentanti di tre grandi costruttori europei di mongolfiere e, quello che faccio io in particolare, c’è la scuola di volo della BBAC inglese e della Milano mongolfiere. A Mondovì e nel monregalese ci sono una trentina di piloti attivi con una ventina di mongolfiere e continuamente c’è attività di voli sia sportivi che commerciali che di scuola. E l’unico posto in Italia dove c’è questo tipo di attività in continuazione. A Mondovì abbiamo l’unico Aeroclub italiano che si occupa esclusivamente di volo aerostatico, abbiamo una bellissima struttura costruita con fondi regionali nel 2006, frequentata da piloti di ogni parte del mondo. Alcuni piloti stranieri soci del nostro Aeroclub lasciano le loro mongolfiere con i rimorchi e, a volte anche con gli automezzi, nel nostro hangar o nel nostro parcheggio, e periodicamente vengono a volare nella nostra zona. Tutto questo genera un’attività turistica tutto l’anno oltre che durante il Raduno internazionale dell’Epifania. Alcuni piloti inglesi hanno anche deciso di comprare casa nel Monregalese per poter volare in queste condizioni ideali per tutto l’anno».
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Per saperne di più
- L’INTERVISTA – Cosa vuol dire stare in mezzo alle nuvole?
A colloquio con un pilota di mongolfiera, per scoprire le emozioni del volo. - Mondovì, la città che vola
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RADUNO INTERNAZIONALE DELLE MONGOLFIERE
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